Spazio sensibile

work in progress

Che cos’è lo Spazio Sensibile? Giorgio Gurioli e Marco Maggioni immaginano e propongono un luogo in cui lo spazio interagisce tramite artifici con le persone che lo attraverseranno.

Spazio Sensibile è la metafora contratta e sintetica di ciò che definiamo realtà, il luogo della sovrapposizione delle realtà soggettive. Supera lo stereotipo della forma. La forma è il teatro delle emozioni, non veicolo ma contenitore o cornice in cui prendono vita le qualità dei materiali: effetti ottici percettivi, trasparenze.

La realizzazione di questa ricerca ha rappresentato per gli autori un’ esperienza coinvolgente in una realtà “altra”, dove il punto di vista è diventato punto di vita: un nuovo paradigma cognitivo.

 

What is the Sensitive Space? Giorgio Gurioli and Marco Maggioni imagine and propose a place where the space interacts through artifices with people passing through it.

Sensitive Space is the contractually contracted and synthetic methapor of what we define reality, the place of the overlapping of subjective realities.
Overcomes the stereotype of form. The form is the theatre of emotions, not a vehicle but a container or frame in which the qualities of materials come to life: perceptive optical effects, transparencies.

The realization of this research has represented for the authors an engaging experience in a “different”reality, where the point of view has become a life point: a new cognitive paradigm.

 

Spazio sensibile
Prposta di un luogo in cui lo spazio interagisce con le persone che lo attraversano

Cosi’ le membrane elastiche, risultato della ricerca e della sperimentazione su nuovi materiali, diventano il filo conduttore del progetto, creando scenari inediti e applicazioni possibili. La realizzazione di questa presentazione ha rappresentato per gli autori un’esperienza coinvolgente in una realta’”altra”, dove il punto di vista e’ diventato punto di vita: un nuovo paradigma cognitivo. Spazio Sensibile e’ la metafora contratta e sintetica di cio’ che definiamo realta’, il luogo della sovrapposizione delle realta’ soggettive. Supera lo stereotipo della forma. 

La forma e’ il teatro delle emozioni, non veicolo ma contenitore o cornice in cui prendono vita le qualita’ dei materiali: effetti ottici, trasparenze, rifrazioni, riflessioni, luminescenza, interferenza, elasticita’, trasformabilita’. Forze invisibili, magnetiche, elettriche. Risonanza,ecoriverbero, comunicazioni invisibili che si modificano, cambiando il punto di vista dell’osservatore ed evidenziando l’aspetto relazionale con lo spazio che per questo diventa sensibile. Gli oggetti diventano estensioni ramificate del nostro esserepercezioni mutevoli catturate dal nostro io.

Silhouettes, che ancora prima di apparire nella loro pienezza materiale, catturano il territorio inconscio delle emozioni e dei desideri. Simbolismo, alchimie tecnologiche, sensorialita’, ego, forme evanescenti come miraggi e persistenti come icone. La sottile lineadi confine che separa l’immaginario e il fantastico dal reale diventa punto di partenza nella ricerca delle nuove qualita’ dell’habitat.

 

Sensitive space
Proposal of a place in which space interacts with people who cross it
The elastic membranes, the result of research and experimentation on new materials, thus become the common thread of the project, creating new scenarios and possible applications. The realization of this presentation represented for the authors an engaging experience in a“different”reality, where the point of view has become a life point: a new cognitive paradigm. Sensitive Space is the contracted and synthetic metaphor of what we define as reality, the place of the overlapping of subjective realities. Overcomes the stereotype of form. 

The form is the theatre of emotions, not a vehicle but a container or frame in which the qualities of materials come to life: optical effects, transparencies, refractions, reflections, luminescence, interference, elasticity, transformability. Invisible forces, magnetic, electric. Resonance, echo, reverberation, invisible communications that change, changing the observer’s point of view and highlighting the relational aspect with the space that for this reason becomes sensitive. Objects become branched extensions of our being, changing perceptions captured by our ego.

Silhouettes, which even before they appear in their material fullness, capture the unconscious territory of emotions and desires. Symbolism, technological alchemy, sensoryity, ego, evanescent forms like mirages and persistent as icons. The thin borderline that separates the imaginary and fantasy from reality becomes a starting point in the search for new qualities of the habitat.